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lla ricerca di case e storie sotto la lava, in gruppo, abbiamo compiuto un viaggio, un nuovo viaggio all’antico Misterbianco, non solo arrampicandoci sulle vecchie pietre ma sprofondando in una grandissima quantità di documenti scovati negli archivi.

Rivelo

L’antico Misterbianco, Casale di Catania

Abbiamo osservato l’antico Misterbianco quando era un Casale, nel 1607 e 1624, perché  i documenti più utili alla nostra ricognizione, i Riveli, li abbiamo trovati proprio per quegli anni.

Misterbianco era stato un Casale di Catania e nel 1636 viene dichiarato Terra; si prepara infatti lo smembramento da Catania, nel quadro di una generale rifeudalizzazione, in cui si venderanno parti di città a feudatari che, così, acquisteranno seggi in parlamento.

Una grande crisi economica e la Guerra dei Trent’anni fanno compiere alla Spagna questo passo, cedendo demanio pubblico per pagare debiti.

E così, la Terra di Misterbianco, tra il 1640, 1641 e 1642, vide il “dismembramento” e l’acquisto del mercante genovese Massa, con il territorio, il vassallaggio, il mero e misto imperio (delega a tutti i poteri) e il passaggio ai Trigona.

Riveli e censimenti nell’antico Misterbianco

Il primo censimento dei Riveli è del 1505, ma sarà il Vicerè di Sicilia, Francesco Ferdinando Avalos D’Aquino, nel 1569, che dà vita a una rilevazione più complessa, e nomina delegati da recarsi nei diversi centri siciliani.

Nei Riveli ogni capofamiglia  dichiarava nomi dei componenti della famiglia, età dei maschi, case, vicini di casa, terreni, animali, crediti, debiti.

Questi straordinari censimenti danno una mappatura totale delle comunità.

Abbiamo lavorando sulle quasi 4.000 pagine dei Riveli dei due censimenti del 1607 e del 1624.

I Riveli dicono tutto dell’antico Misterbianco

Dai Riveli, troviamo tutto: case, strade, persone. Molti poveri e anche parecchi ricchi. Pochi vecchi, ma anche qualche anziano con figli piccolissimi.

Medici, notai, mercanti, bottegai.

Molte donne capofamiglia.

Figli adulti in casa, spesso con la madre o la sorella capofamiglia.

Botteghe della seta.

Gelsi.

Lino. Molto lino.

Molte famiglie con due o tre figli; alcune con molti figli e molti garzoni di tutte le età, di sei come di cinquanta anni.

Vedove sole e scapoli.

Padri che vivono senza moglie, con uno o più bambini piccoli.

 Immagine a sinistra: Baco da seta e seta allevamento litografica 1892;
a seguire  illustrazione sul lino, Image source: Plant Resistance Genes

Migliaia di abitanti

Misterbianco, prima dell’eruzione, era uno di quei centri di migliaia di abitanti dove – dicono gli storici del 1600 e i nostri documenti confermano – c’erano funzionari, nobili, oligarchie in consolidamento, professionisti (giuristi, notai, medici), gioiellieri, mercanti, artigiani, contadini, pecorai, garzoni, servi.

Abbiamo quindi compreso che l’Antico Misterbianco non era “semplicemente” il villaggio che avevamo sempre immaginato.

Lo dimostrano i numeri: nel 1652, quando Catania aveva 11.000 abitanti, Misterbianco ne contava 3.656.

E abbiamo anche trovato una curva demografica

nel 1607: abbiamo verificato, su 2.694 pagine, che c’erano 642 famiglie;

del 1639, gli storici riportano 951 famiglie;

del 1666, una visita pastorale  racconta di 850 famiglie.

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NB: ASP T.R.P. Riveli b. 1316 del 1624 e del 1607 sono stati utilizzati su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali. Gli originali si trovano presso la Soprintendenza archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo; copie all’Archivio Storico di Misterbianco.