L
’enigma degli enigmi è il fiume, l’Amenano,
Mappe del 1500 e del 1600 riportano il fiume Judicello/Amenano a coronare a nord Misterbianco per poi scendere a est, verso Catania. E, si sa, alle mappe bisognerebbe credere! Salvo tracciati ripetuti da prototipi idealizzati!

Da Siciliae Regnum di Gerardo Mercatone, Duisburg 1589, incisione su rame

I documenti riportano, poi, la diffusa produzione del lino nell’Antico Misterbianco. E si sa, il lino ha bisogno di acqua, di un fiume per essere lavorato. Dunque, il fiume c’era.

Ma la questione non è semplice! Rileggiamo i reportage della eruzione. Tutto, passo passo, è raccontato: muri che crollano, gelsi che ardono, l’incontro con il mare. Ma mai si parla di un fiume.

E allora? l’Amenano era un fiume fantasma.

Che l’Amenano fosse un fiume debole, un’ombra, un fantasma, è noto dall’antichità, fin dai greci. Fazello, Carrera, Vito Maria Amico descrivono le sue ri-apparizioni. Insomma, lo Judicello c’era ma non sempre, ma non tutto.

Carlo Gemmellaro ne ribadisce l’intermittenza, lo definisce “debole Amenano” e ne racconta l’origine e il percorso. Descrive una grande vallata, a nord di Misterbianco, che riceve nevi sciolte. Le acque che colano dai lati di questo avvallamento sono la vera origine dell’Amenano. “…le acque di Valcorrente, che qui (a Catania) dirette si perdono oggi sotto la lava del 1669, mostrano il loro pendio naturale”.

Nel corso dell’anno, il “debole Amenano” avrà avuto il suo incremento proprio nei mesi estivi, per lo scioglimento delle nevi del grande vallone. Nei mesi estivi, culminando ad agosto, quando si lavorava il lino nell’acqua.  E può darsi che a marzo del 1669, quando cominciò la tremenda eruzione, il Fantasma d’acqua non si fosse ancora mostrato.

Insomma, l’Amenano c’era. Ma dove emergeva, quando emergeva?

Abbiamo letto, parlato con geologi, ma nessuna certezza ci è stata data. Perciò, dovendo tracciare il fiume, per la grande produzione di lino documentata, lo abbiamo disegnato come nelle mappe del 1500, come sarà stato quando si mostrava, da nord a est, verso Lineri e verso Catania.

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NB: ASP T.R.P. Riveli b. 1316 del 1624 e del 1607 sono stati utilizzati su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali. Gli originali si trovano presso la Soprintendenza archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo; copie all’Archivio Storico di Misterbianco.